Aumenta il numero degli stranieri che scelgono di fare impresa in Italia, il 10% in più rispetto a 5 anni fa. Tra i principali settori ci sono le costruzioni, il commercio e l’agricoltura. I territori maggiormente interessati da questo fenomeno sono la Lombardia e la provincia di Prato.
Sempre più stranieri fanno impresa: 657 mila aziende in Italia
Negli ultimi 5 anni il numero di imprenditori stranieri che hanno deciso di avviare un’attività in Italia è aumentato del 10%, per arrivare nel 2023 a raggiungere 657 mila unità. Viceversa, nell’ultimo quinquennio le imprese con titolari italiani sono diminuite del 3%.
I settori trainanti dell’imprenditoria straniera nel primo semestre del 2023 sono quello delle costruzioni e dei servizi, con un +3% su base annua, che insieme rappresentano il 44% del totale. A seguire, il settore dell’agricoltura, con un +5% su base annua. Viceversa, ha subito una leggera frenata il settore del commercio, -0,7% su base annua. Nonostante questo, rimane il più rappresentativo, con oltre 261 mila imprese nel nostro Paese.
Secondo i dati di Unioncamere-InfoCamere sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio, aggiornati al 30 giugno 2023, risulta un saldo positivo per 14.500 unità. Questo numero è relativo ai primi sei mesi dell’anno ed è frutto di 35.501 iscrizioni e 20.923 cessazioni.
Prato la provincia più rappresentata
La maggior parte delle imprese con a capo un titolare straniero si concentra nel Nord Ovest. Il 31% del totale si trova infatti in Lombardia, che risulta la regione più interessata da questo fenomeno.
La provincia con la più alta concentrazione di aziende straniere rimane Prato, con un’incidenza pari al 33%. Seguono la provincia di Trieste con il 20% e quella di Firenze con il 18%. La provincia con la più bassa incidenza di imprese guidate da stranieri è invece Barletta-Andria-Trani con il 2,5%.
Per quanto riguarda le imprese individuali, i principali paesi da cui provengono i titolari d’azienda sono Marocco, Romania e Cina, che rappresentano il 34% del totale. Seguono Albania, Bangladesh e Pakistan (19%), Egitto, Nigeria e Senegal (11%).
La presenza di imprenditori marocchini è combinata ad una forte specializzazione territoriale, dove le province dello Stretto di Messina (Catanzaro, Reggio Calabria e Messina) risultano avere la massima incidenza. Gli imprenditori romeni vantano una presenza meno specializzata dal punto di vista territoriale, con un’incidenza massima in province come Torino, Viterbo e Cremona. I titolari cinesi, invece, si caratterizzano per un’elevata concentrazione in Toscana, in particolare a Prato, che vanta il primato assoluto con il 70%, Firenze, ma anche nelle Marche, soprattutto a Fermo.
“L’Italia delle imprese è sempre più multietnica” ha dichiarato il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete “e questo è un bene, perché fare impresa aiuta ad integrarsi e perché si pone un freno alla denatalità, fenomeno che coinvolge l’Italia e che non può alla lunga non ripercuotersi sul sistema imprenditoriale. Se la concorrenza è leale è la benvenuta e migliora il tessuto delle imprese”.