Un imprenditore cinese ha introdotto il congedo di infelicità per i suoi dipendenti. 10 giorni in cui astenersi dal lavoro per ritrovare serenità dall’affanno dello stress della vita quotidiana.
In Cina lo stress e l’ansia possono essere combattuti con uno speciale congedo della durata di 10 giorni, durante i quali i lavoratori possono ritrovare la perduta serenità.
Il congedo di infelicità è stato introdotto per tutti coloro che non hanno abbastanza energie per affrontare la giornata, e hanno bisogno di recuperare il benessere necessario per tornare a essere produttivi.
Congedo di infelicità: chi l’ha introdotto e perché
Il congedo di infelicità è un’idea del fondatore e presidente della catena di vendita al dettaglio della provincia cinese di Henan Yu Donglai. Per contrastare la tendenza all’iper-produttività cinese, l’imprenditore ha voluto concedere un periodo di astensione per migliorare la vita dei suoi dipendenti. Si tratta di dieci giorni di sospensione dal lavoro concessi annualmente e retribuiti regolarmente. Questa misura contro il malessere vuole opporsi alla cultura cinese del lavoro contraddistinta da un numero eccessivo di ore e poco tempo libero.
Il personale di Pang Dong Lai lavora per 7 ore al giorno, ha il fine settimana libero, nonché una serie di benefits, tra cui 5 giorni di ferie di cui usufruire per il Capodanno lunare. Nonostante conti solo 13 negozi, in più occasioni Yu Donglai ha dimostrato una particolare attenzione al benessere dei suoi dipendenti. Lo stipendio mensile, ad esempio, è di 7.000 yuan (circa 890 euro), la cui media è superiore a quella del settore.
La proposta è stata accolta in modo positivo anche sui social, dove è diffuso il malcontento di molti lavoratori costretti a turni stressanti. Secondo uno studio realizzato nel 2021, più del 65% dei lavoratori non sarebbe soddisfatto della propria carriera, caratterizzata da bassi salari, relazioni complicate e straordinari imposti.
Il congedo in Italia
In Italia è previsto un congedo dal lavoro nei casi di persone che, provviste di apposito certificato medico, dimostrino di essere affetto da depressione. Questa malattia viene considerata dalla legge come invalidante, al punto da avere ripercussioni non solo nella vita quotidiana, ma anche sul lavoro.