Negli ultimi anni, la sindrome da burnout ha conquistato l’attenzione globale come uno dei principali problemi del mondo lavorativo moderno. Tuttavia, c’è un altro fenomeno che ha iniziato a serpeggiare tra i dipendenti, e che è l’esatto opposto del burnout: si tratta del boreout.
Cos’è il boreout e cosa lo differenzia dal burnout?
La “sindrome da boreout” è stata introdotta pubblicamente nel 2007 dai ricercatori svizzeri Peter Werder e Philippe Rothlin, sebbene il termine fosse già apparso qualche volta negli anni Novanta.
Detta anche “sindrome da noia lavorativa”, rappresenta l’altra faccia della medaglia del burnout, caratterizzato da stress cronico per troppi impegni e responsabilità sul lavoro. Il boreout, infatti, affligge coloro che si sentono sottoutilizzati e demotivati a causa di compiti ripetitivi e poco stimolanti. Questo stato cronico di noia può avere conseguenze devastanti sulla salute mentale del soggetto, portandolo a una profonda insoddisfazione e apatia e una sensazione di vuoto esistenziale.
Dalla pandemia in poi, in particolare per le nuove generazioni, il legame lavoro e salute mentale è diventato sempre più rilevante. Di conseguenza, se il burnout è una preoccupazione legittima per imprenditori e aziende, anche la noia cronica rappresenta un pericolo per la produttività. Secondo la rivista Forbes, il boreout costituisce un rischio molto più serio e grave rispetto a quello derivante da stress eccessivo, ossia da burnout.
Come riconoscere questa condizione?
In un’epoca in cui l’efficienza e la produttività sono idolatrate, identificare e affrontare casi di boreout diventa fondamentale per promuovere un ambiente di lavoro sano e appagante per tutti.
Individuare lo stato di boreout nei propri collaboratori richiede un’attenta osservazione del loro comportamento e delle loro prestazioni lavorative. La procrastinazione, ad esempio, è una prassi comune nelle persone affette da boreout, con una frequente tendenza a rimandare i compiti e trovare scuse per evitare il lavoro.
Un altro segnale chiave di boreout è la riduzione della produttività e una performance lavorativa inferiore rispetto alle aspettative. La ripetitività e monotonia del lavoro può portare a un affaticamento mentale significativo, che si manifesta in una costante sensazione di stanchezza mentale.
I dipendenti colpiti da boreout possono anche mostrare segni di insoddisfazione generale, manifestando una profonda infelicità riguardo alla loro situazione lavorativa. Questo atteggiamento può essere accompagnato da problemi di salute mentale, come ansia e depressione, derivanti dalla prolungata insoddisfazione professionale.
Oltre a questi segnali, è fondamentale riconoscere i sintomi generici dello stress all’interno del team e tra i collaboratori, come irritabilità, affaticamento e difficoltà di concentrazione. Prestare attenzione a questi indicatori può contribuire a prevenire situazioni più gravi.
Come si può prevenire il boreout?
Per prevenire il boreout, come anche altre sindromi tipo il burnout, è importante che le aziende adottino un approccio proattivo per promuovere il benessere dei lavoratori attraverso diverse strategie pratiche.
Innanzitutto, è fondamentale coltivare una cultura aziendale sana e sostenibile, che valorizzi l’equilibrio tra lavoro e vita personale, garantendo una gestione adeguata del carico di lavoro e offrendo supporto per lo sviluppo delle competenze attraverso formazione e crescita professionale.
Strumenti come le analisi del clima aziendale, i colloqui individuali e le sessioni di counseling possono rivelarsi utili per identificare e affrontare questi problemi tempestivamente. In ogni caso coinvolgere e stimolare i propri collaboratori è un altro elemento importante per aumentare il senso di partecipazione e soddisfazione da parte dei dipendenti rispetto alla vita aziendale.