Il nuovo anno si apre con importanti novità riguardanti le detrazioni per i familiari a carico. Viene introdotto un limite di età per i figli a carico ed è prevista una riduzione della platea degli “altri familiari” aventi diritto. Taglio alle detrazioni per i redditi superiori ai 75mila euro.
La Legge di Bilancio 2025 (30 dicembre 2024 n. 207) ha introdotto importanti novità in materia di detrazioni fiscali per figli a carico, in particolare per quanto riguarda i limiti di età: spetteranno infatti soltanto ai figli di età inferiore a 30 anni (29 anni e 364 giorni). Tale modifica ha l’obiettivo di riordinare le detrazioni e focalizzare le risorse sulle famiglie con figli giovani.
Cambiano in maniera significativa anche le detrazioni per gli altri familiari conviventi a carico: da quest’anno saranno ammesse soltanto per gli ascendenti, ovvero genitori, nonni, bisnonni.
In questo contesto, è fondamentale per ogni genitore conoscere le novità previste, in quanto sarà a suo carico l’onere di comunicare al datore di lavoro il diritto di cui è in possesso e le eventuali variazioni per effetto delle nuove regole. Vediamo quindi nel dettaglio tutte le novità.
Detrazioni per figli a carico dai 21 ai 30 anni
Come accennato poc’anzi, la nuova legge stabilisce che la detrazione per figli a carico venga applicata esclusivamente per quelli di età inferiore ai 30 anni. Oltre al limite di età, è necessario che:
- il figlio sia fiscalmente a carico del genitore, ovvero non abbia un reddito superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro per i minori di 24 anni).
- sia un figlio naturale, adottivo, affidato, affiliato o figlio del solo coniuge deceduto, convivente con il coniuge superstite. In quest’ultimo caso l’Agenzia delle Entrate provvederà a chiarire i termini con successive indicazioni dettagliate.
Eccezione per i figli disabili
Il limite di 30 anni imposto per il riconoscimento delle detrazioni fiscali contempla un’eccezione: non si applica ai figli a cui è stata riconosciuta una condizione di disabilità, ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/1992. Per costoro, le detrazioni spettano indipendentemente dall’età. Resta tuttavia, il limite reddituale affinché il figlio con disabilità possa essere considerato fiscalmente a carico, ovvero un reddito annuo non superiore a 2.840, 51 euro, tetto che viene innalzato a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni di età.
Reddito universale per i figli tra 18 e 21 anni
Per i figli di età compresa tra 18 e 21 anni, non sono previste le detrazioni fiscali, poiché rientrano nel beneficio dell’assegno unico universale, in vigore dal 1° marzo 2022.
Il valore delle detrazioni
L’importo della detrazione per figli a carico varia in base all’età del figlio e al reddito del genitore:
- per i figli di età pari o superiore a 3 anni è di € 950.
- per i figli di età inferiore a 3 anni, la detrazione è di € 1.220;
Detrazioni ridotte per gli “altri familiari”
La legge di Bilancio 2025 interviene anche sulle detrazioni previste per le altre figure familiari a carico, limitandole sensibilmente. Attualmente è prevista una detrazione teorica di 750 euro, ripartita tra gli aventi diritto. Da quest’anno, il beneficio spetterà soltanto agli ascendenti conviventi con il contribuente, ovvero genitori, nonni, bisnonni.
Vengono pertanto esclusi:
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
- i discendenti dei figli (nipoti);
- i generi e le nuore;
- il suocero e la suocera;
- i fratelli e le sorelle (anche unilaterali).
Restano esclusi da tali detrazioni fiscali anche i contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro UE, e hanno i familiari non residenti in Italia.
Taglio detrazioni fiscali per redditi superiori a 75mila euro
La Legge di Bilancio 2025 (comma 10 della legge 207/2024) stabilisce inoltre un limite significativo alle detrazioni fiscali per tutti i lavoratori che hanno un reddito superiore a 75.000 euro. Chi ha un reddito compreso tra i 75mila e i 100mila euro potrà portare in detrazione fino a un massimo di 14mila euro: oltre i 100mila, 8mila euro.
L’importo viene dimezzato in assenza di figli; con un solo figlio viene ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85. Resta invariata se si hanno più di tre figli o figli con disabilità. Escluse dal tetto le spese sanitarie e quelle relative alle ristrutturazioni e ai mutui per la casa.
Modalità di comunicazione al datore di lavoro
Le detrazioni per carichi di famiglia sono riconosciute al contribuente, ma per poterne beneficiare è lo stesso lavoratore che dovrà dichiarare al datore di lavoro di averne diritto.
La dichiarazione del lavoratore deve indicare:
- le condizioni di spettanza delle detrazioni;
- il codice fiscale dei familiari per cui si richiedono;
- l’impegno del lavoratore a comunicare tempestivamente eventuali variazioni che incidano sul diritto a beneficiare della detrazione.
La dichiarazione ha infatti una validità che si estende ai periodi di imposta successivi. L’omissione di comunicazione di eventuali variazioni comporta l’applicazione di sanzioni che vanno da 250 a 2.000 euro (art. 11 del Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471).