La nuova direttiva europea, approvata dal Parlamento di Strasburgo il 30 marzo 2023, con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astensioni, impone la trasparenza retributiva negli annunci di lavoro, con l’obiettivo di combattere la discriminazione salariale e promuovere l’uguaglianza di genere.
La misura, inoltre, mira a garantire un ambiente di lavoro più equo e inclusivo per tutti i lavoratori.
Gli Stati Membri dovranno formalmente adottarla e recepirla nel proprio ordinamento entro tre anni.
La trasparenza retributiva come strumento di lotta alla discriminazione
Le aziende dovranno esplicitare negli annunci di lavoro quanto sono disposte a retribuire la posizione offerta e garantire salari uguali a prescindere dal genere.
La mancanza di trasparenza retributiva può contribuire infatti a mantenere e/o aggravare le disparità salariali tra uomini e donne.
Il datore di lavoro, per contro, non potrà richiedere ai candidati la retribuzione relativa ai precedenti rapporti lavorativi e/o a quelli ancora in corso al momento della selezione.
Le novità introdotte dalla direttiva
A partire dalla sua entrata in vigore, le aziende che pubblicano annunci di lavoro dovranno indicare la retribuzione prevista per la posizione offerta, inclusi eventuali bonus e benefici accessori.
Gli Stati membri sono tenuti a recepire la direttiva nei rispettivi ordinamenti nazionali e a vigilare sulla sua corretta applicazione introducendo uno specifico apparato sanzionatorio.
Impatto sul mercato del lavoro e le procedure di selezione
Questa nuova direttiva comporta un cambiamento significativo nel panorama del mercato del lavoro e nelle procedure di selezione del personale.
La trasparenza retributiva potrebbe, infatti, influenzare la scelta dei candidati e spingere le aziende a rivedere le proprie politiche salariali.
Inoltre, la misura, dovrebbe:
- avere un impatto positivo sull’uguaglianza di genere, in quanto permetterebbe alle donne di conoscere le condizioni economiche offerte e di negoziare al meglio le proprie condizioni contrattuali;
- incoraggiare una maggiore (e forse migliore) concorrenza tra le aziende per attirare i migliori candidati, favorendo l’emersione di una cultura del merito e un’equa distribuzione delle risorse.
- contribuire ad eliminare situazioni in cui il lavoratore, dopo l’assunzione, scopra di essere sottopagato rispetto alle retribuzioni medie di settore.
Conclusioni
Per garantire il successo di questa iniziativa, è fondamentale che gli Stati membri lavorino insieme per sviluppare meccanismi efficaci di monitoraggio e controllo, nonché per promuovere la consapevolezza tra le aziende e i lavoratori riguardo ai loro diritti.
Sarà essenziale monitorare attentamente l’impatto della direttiva sul mercato del lavoro e apportare le eventuali e necessarie modifiche al fine di garantire che l’obiettivo di promuovere la trasparenza e l’equità retributiva sia pienamente realizzato.