In occasione del webinar formativo “Diritto del lavoro e monitoraggio dei dipendenti”, l’Avv. Michele Busetti ci ha anticipato i temi di cui parlerà durante il suo intervento
Negli ultimi tempi, anche a causa della crisi sanitaria, il mondo del lavoro è cambiato in modo radicale. Il progresso tecnologico ha favorito lo sviluppo di nuove modalità di lavoro, basti pensare allo smart working, e sollevato nuove esigenze e necessità. Di conseguenza, anche in materia di monitoraggio dei dipendenti le cose stanno cambiando velocemente. Ma qual è il confine tra liceità e illiceità nei controlli?
Questo è uno dei temi che affronteremo nel corso del webinar formativo “Diritto del lavoro e monitoraggio dei dipendenti”, organizzato da HRnews e in programma dell’8 ottobre 2021 a partire dalle ore 10. Uno dei nostri ospiti sarà l’Avv. Michele Busetti, specializzato in diritto civile, con particolare attenzione alle questioni giuslavoristiche e di diritto penale. In questa breve intervista, l’Avv. Busetti ci ha introdotto l’argomento che affronterà durante webinar, ponendo l’accento anche su quelle che saranno le sfide che HR Manager e Responsabili delle risorse umane dovranno affrontare nel prossimo futuro.
Gentile Avv. Busetti, di cosa si parlerà durante il suo intervento al corso dell’8 ottobre “diritto del lavoro e monitoraggio dei dipendenti”?
Ritengo che le tematiche che verranno affrontate siano di sicuro interesse, tanto più in un periodo come quello che ormai da più di un anno stiamo vivendo, in cui il cosiddetto lavoro agile, quindi dislocato in ambienti completamente diversi da quelli dove tradizionalmente e fino a prima della pandemia veniva offerta la prestazione di lavoro, e il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, quali ad esempio la cassa integrazione ordinaria, che ha determinato per moltissima parte del tessuto imprenditoriale la sospensione dei rapporti di lavoro in essere, portano in primissimo piano la questione del controllo dei lavoratori (non dimenticando mai che la cassa integrazione non determina la cessazione del rapporto di lavoro e, quindi, non determina il venir meno degli obblighi principali del dipendente nei confronti della propria parte datoriale, quali ad esempio quello della buona fede e della non concorrenza) e la tematica dei controlli a distanza, della loro illiceità o liceità e, in tal caso, entro quali limiti essi possano essere condotti e come debbano essere contemperati con l’esigenza di tutela della riservatezza del dipendente.
In termini di diritto, quando e come un datore di lavoro può effettuare dei controlli sui propri dipendenti?
La tematica è certamente complessa ed è proprio uno dei profili principali sul quale si concentrerà l’incontro dell’8 ottobre.
Il tema, come evidenziavo prima, è di assoluto rilievo: fino a dove può spingersi il datore di lavoro nel tenere sotto controllo il proprio dipendente? Il dipendente può dolersi di un controllo eccessivamente invasivo? Quali sono i limiti delle agenzie investigative nell’esecuzione delle attività di monitoraggio loro affidate?
La risposta si cercherà di offrirla compiutamente in occasione della conferenza e sarebbe un peccato anticiparla oggi, per cui chi vorrà conoscerla dovrà per forza partecipare all’evento.
Fuori di battuta, la linea di confine tra “monitoraggio” consentito e “monitoraggio” illecito, corre tra i controlli difensivi – legittimi – che il datore di lavoro può porre in essere, in maniera anche preventiva, allorquando abbia un fondato sospetto o dubbio che ai propri danni il dipendente stia per commettere o stia commettendo un illecito o stia tenendo una condotta non legittima ed il controllo a distanza, vietato se non concordato con le rappresentanze sindacali ovvero con l’Ispettorato del Lavoro. Come spesso accade nel diritto, due poli, bianco e nero, marcati e definiti, raramente esistono e molteplici sono le gradazioni intermedie di grigio alle quali bisogna porre particolare attenzione.
Come sono cambiate le modalità di controllo dei dipendenti con la digitalizzazione?
È una questione di enorme attualità che si ricollega in via immediata con la domanda precedente. È certo che l’utilizzo, ormai ineliminabile, di computer, tablet, smartphone e quant’altro se, da un lato, consente performances lavorative certamente migliori, più immediate (forse, da un altro punto di vista, favorenti una sorta di servitù digitalizzata) e offribili da ogni dove (con la conseguente dematerializzazione del posto di lavoro), dall’altro implicano che tutte le attività compiute lasciano una traccia che deve essere gestita certamente con cautela.
Tra i vari profili, ad esempio: ci sono dei limiti per il datore di lavoro per accedere all’account mail del dipendente? Eventuali tracciature o geolocalizzazioni costituiscono forme di controllo a distanza?
Sono tutti aspetti certamente interessanti da un punto di vista astratto e di enorme interesse pratico in quanto – solo per concretizzare il discorso – il provvedimento disciplinare (compreso quello, estremo, del licenziamento) che dovesse basarsi su elementi di prova raccolti in maniera non lecita rischia di essere destinato all’annullamento con ulteriori derive pregiudizievoli per il datore di lavoro che abbia fruito di elementi dimostrativi delle proprie ragioni non correttamente raccolti.
Quali, secondo Lei, saranno le sfide che HR manager e addetti alle risorse umane dovranno affrontare nei prossimi anni in merito a queste tematiche?
È questo un settore che forse non rientra nel mio specifico campo di competenza. Mi sembra, peraltro, che due siano i punti fondamentali che gli addetti alle risorse umane in genere non possono trascurare.
Da un lato, come peraltro già è, una puntuale attenzione alla formazione prettamente giuridica sulle tematiche squisitamente giuslavoristiche relative, coinvolte sia nel momento della formazione del rapporto di lavoro che durante il suo successivo dipanarsi, posto che l’eventuale errore o imprecisione compiuti nell’una ovvero nell’altra fase possono poi portare a profili di fortissimo pregiudizio per l’azienda.
L’altro è la necessaria acquisizione di tutte quelle competenze che consentano di dominare, gestire e sfruttare, proprio a favore di una corretta gestione delle risorse umane, tutti i mezzi messi a disposizione da una innovazione digitale che, con sempre maggior velocità, consente nuove opportunità, come ad esempio i nuovi modelli di smart working.
Per visualizzare il programma completo e partecipare all’evento dell’8 ottobre 2021 “Diritto del lavoro e monitoraggio dei dipendenti” clicca qui: https://www.hrnews.itevento/hrnews-digital-talk-diritto-del-lavoro-e-monitoraggio-dei-dipendenti/