Uno studio dell’European Financial Services Boardroom Monitor ha registrato un calo significativo delle nomine femminili nei Cda delle società quotate. Un passo indietro rispetto al 2022 quando la presenza di donne nei board aziendali era al 51%.
Donne nei Cda meno della metà nel 2023
La diversità di genere nei Consigli di amministrazione (Cda) delle società finanziarie quotate ha un’influenza significativa sul sentiment degli investitori. Tuttavia, la presenza femminile nei board aziendali ha registrato un forte calo nel corso dell’ultimo anno. È quanto emerso da un sondaggio dell’European Financial Services Boardroom Monitor, che ogni anno traccia il profilo, l’esperienza, la formazione e le competenze dei consiglieri di amministrazione di 84 società dell’indice MSCI European Financials, per un totale di 1.014 consiglieri.
Nel corso del 2023, la rappresentanza femminile nei Cda è scesa al 44% rispetto al 51% registrato nell’anno precedente. Questo risultato è particolarmente rilevante se confrontato con le percentuali rilevate nel 2021, quando la presenza femminile nei Cda era al 42% contro il 58% dei maschi. Un passo indietro, dunque, che solleva importanti punti interrogativi sulla necessità di promuovere un maggiore equilibrio di genere nei vertici aziendali.
Guardando ai consiglieri nominati nel 2023, il 59% può vantare un’esperienza pregressa ai vertici aziendali, ma solo il 38% sono donne, segnando quindi un ribasso rispetto al 47% del 2022. Se si guarda a tutti i board member del settore finanziario, non solo a quelli nominati l’anno scorso, la ripartizione generale tra uomini e donne è rispettivamente del 57% e del 43%.
Nonostante questi risultati, l’Italia si colloca in una buona posizione nella media europea, con il 43,5% di donne presenti nei Cda delle società quotate che operano nel settore finanziario. Il nostro Paese è secondo solo alla Francia (46,6%) e precede Paesi Bassi (42,2%), Germania (39,7%) e Spagna (39,4%).
Donne più competenti nelle aree STEM
Nonostante la partecipazione femminile nei Cda sia cresciuta nel corso degli anni, grazie anche alle leggi sulle quote di genere, ci sono ancora molte le realtà in cui le donne sono escluse dai Consigli di amministrazione.
Il 31% delle società finanziarie europee quotate in Borsa ha una rappresentanza femminile inferiore al 40% nei propri Cda. Le aziende con donne che ricoprono posizioni senior nei board aziendali sono soltanto il 29%.
A fronte di ciò, le donne, tuttavia, si dimostrano più competenti e preparate nelle aree STEM. Lo studio ha evidenziato che le donne hanno apportato maggiore esperienza nel settore tecnologico (33%) e in ambito di sostenibilità (27%) rispetto ai colleghi maschi (rispettivamente 23% e 18%).
Il rapporto sottolinea, quindi, la necessità di un approccio più inclusivo al fine di garantire una rappresentanza più equilibrata nei Cda. La diversità di genere nei vertici aziendali continua a mostrare un impatto positivo sulle performances aziendali e le imprese sono chiamate a superare le sfide attuali per costruire un ambiente lavorativo più inclusivo e paritario.