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Gli italiani (e non solo) preferiscono i brand che supportano cause sociali

Una ricerca condotta da Amazon mostra che la fiducia dei consumatori nei confronti di un brand dipende soprattutto dalle cause sociali che le società intendono sostenere. 

I consumatori fanno attenzione ai soldi che spendono. Secondo uno studio realizzato da Amazon, sette consumatori su dieci hanno dichiarato di sostenere i brand che donano per cause importanti. 

Quali sono le cause che appoggiano i consumatori?

I consumatori di tutto il mondo si preoccupano soprattutto dei temi legati:

  • ai servizi sanitari e all’accesso all’assistenza sanitaria (32%);
  • alla salute e al benessere (27%);
  • all’incertezza economica (23%);
  • all’ambiente (21%);
  • alla povertà (20%).

Per l’84% dei compratori italiani acquistare da brand che si impegnano in determinate cause è fondamentale. Specialmente se queste riguardano:

  • l’incertezza economica (33%);
  • la salute e il benessere (31%);
  • i servizi sanitari nonché l’accesso all’assistenza sanitaria (30%);
  • la povertà (25%);
  • diritti umani e problemi sociali (23%).

A seconda dell’età e dell’area geografica, i valori dei consumatori cambiano in modo significativo. Infatti:

  • la Generazione Z tende a interessarsi maggiormente alle cause sociali;
  • i Millenials, la Generazione X e i Boomer, invece, si preoccupano soprattutto di assistenza sanitaria ed economia.

I brand dovrebbero dunque fare attenzione a ciò che interessa ai loro clienti. Per sette consumatori su dieci (79%) acquistare determinati prodotti potrebbe fare la differenza, mentre per l’82% lo è sostenere le piccole imprese o comprare beni in periodi di incertezza economica. 

Come conquistare allora la fiducia dei consumatori? Le società non dovrebbero trascurare alcuni elementi essenziali, tra cui: 

  • un buon rapporto qualità-prezzo (39%); 
  • prezzi convenienti (26%); 
  • beni e servizi di qualità (26%);
  • beni e servizi affidabili (20%).

Rispetto al passato, i compratori pongono al centro questioni etiche e sociali, anche se in modo diverso tra generazioni. La Generazione Z privilegia il trattamento riservato ai dipendenti (14%), mentre Boomer e Generazione Z favoriscono la tutela dell’ambiente (rispettivamente 18% e 17%). E la responsabilità verso quest’ultimo incide significativamente: per quasi otto consumatori su dieci (78%) i brand dovrebbero evitare qualsiasi cosa possa danneggiare o inquinare il pianeta. Sempre più spesso, infatti, le tematiche legate a sostenibilità e diversità, equità e inclusione (Dei) assumono importanza, ma poco più della metà degli intervistati (58%) è convinta dei messaggi lanciati dai brand. 

L’importanza della sostenibilità 

In tutto il mondo, un numero crescente di persone ha dichiarato di ricercare brand attenti ad esercitare pratiche commerciali rispettose dell’ambiente. Rispetto al precedente anno, la percentuale di consumatori è cresciuta del 6%. Più della metà (52%) sarebbe disposta a pagare di più se avesse la certezza della sostenibilità dei prodotti acquistati. 

Ma quali sono i temi legati alla sostenibilità? Si parla non solo di cambiamento climatico e riscaldamento globale (33%), ma anche di rifiuti di plastica (24%), inquinamento idrico, qualità dell’acqua potabile (22%), degli oceani (19%), di inquinamento atmosferico (19%) e della perdita di habitat naturali e parchi (18%). 

La comunicazione è pertanto fondamentale. Il messaggio deve arrivare all’utente finale chiaro e forte, per fargli capire quanto siano sostenibili i beni venduti dal brand. E’ importante utilizzare termini familiari al consumatore, creando quella fiducia necessaria per ottenere i risultati sperati. Occorre fornire dati reali e misurabili, dotati di trasparenza nei metodi di smaltimento e nella catena di distribuzione. 

Diversità, equità e inclusione (Dei)

Per il 73% degli intervistati, i brand dovrebbero lottare inoltre per una maggiore diversità, equità e inclusione (Dei). Rispetto al precedente anno, la percentuale di consumatori che ha una più alta aspettativa in merito è aumentata del 7%. In Italia l’84% dei consumatori attribuisce un’enorme importante al tema. Questi compratori sono soprattutto giovani che hanno a cuore:

  • la parità di genere (32%);
  • l’uguaglianza razziale (23%);
  • la loro formazione (21%); 
  • l’orientamento sessuale (20%). 

Lo studio ha rivelato che i settori in cui è essenziale questo impegno sono quelli relativi agli Alimentari (49%), alla Moda (49%), ai Viaggi e all’ospitalità (48%), all’Intrattenimento (48%) e ai Prodotti di consumo (48%).

Il mercato vende anche valori

Non solo oggetti, ma anche valori. Il mercato di oggi non considera unicamente il fattore economico di un prodotto, ma anche altri elementi che influenzano gli acquisti dei consumatori. Nonostante l’incertezza, i compratori finali dimostrano di poter riconsiderare le proprie spese a patto di potersi fidare di un brand meritevole. I venditori devono dunque dar prova di impegnarsi sia all’interno che all’esterno dell’azienda con azioni concrete verso determinate cause sociali

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