Circa la metà dei lavoratori europei ha in programma di cambiare lavoro. Comprendere i motivi di questa scelta, aiuterebbe le aziende ad evitare la Great Resignation
Partito dagli Stati Uniti, il fenomeno della Great Resignation, tradotto “grandi dimissioni”, ha investito anche l’Europa e il nostro Paese. Una recente indagine di Personio, ha evidenziato che il 46% dei dipendenti delle PMI europee ha intenzione di cambiare lavoro nei prossimi 12 mesi. Lo studio ha coinvolto circa 5000 dipendenti e 1205 responsabili HR delle imprese di tutta Europa, di cui 500 dipendenti e 120 HR Manager italiani. I dati evidenziano anche le nuove esigenze dei lavoratori che con la pandemia hanno, tra le altre cose, potuto sperimentare la comodità dello smart working. Al centro delle loro richieste spiccano una maggiore flessibilità e un ambiente di lavoro più stimolante ed inclusivo.
Per entrare nello specifico, tra le persone che intendono abbandonare la propria occupazione le motivazioni riguardano la sfera dell’autostima e della gratificazione. Il 32% vuole cambiare perché ritiene il proprio ambiente di lavoro troppo stressante. Il 31% non si sente abbastanza apprezzato dal datore di lavoro, dai responsabili o dai olleghi. Infine, il 30% vede poche opportunità di carriera in relazione ai risultati conseguiti, alle competenze e all’esperienza maturata. Lo studio evidenzia come le aziende potrebbero trattenere le risorse, sfruttando appunto le opinioni dei loro dipendenti. In merito, il 40% degli intervistati afferma che una maggiore flessibilità e benefit potrebbero costituire un incentivo importante. Viceversa, il 22% vorrebbe che la propria azienda offrisse più opportunità di formazione e sviluppo ai suoi dipendenti.
Queste motivazioni potrebbero diventare una risorsa per le aziende, con l’obiettivo di creare strategie mirate volte a valorizzare i talenti ed evitare che se ne vadano. “È opportuno che i responsabili delle risorse umane e i datori di lavoro si impegnino a comprendere meglio quali sono le preoccupazioni di coloro che si sentono alienati e trascurati e cosa cercano nel mondo del lavoro” ha affermato Ross Seychell, Chief People Officer di Personio. “Le aziende che implementeranno una strategia globale HR in grado di soddisfare le esigenze del proprio personale, avranno migliori strumenti per affrontare le insoddisfazioni del personale e per evitare, nel peggiore dei casi, un esodo di talenti”.