In Svezia sta facendo molto discutere la scelta del colosso di moda H&M per decidere chi licenziare. Per valutare le competenze dei propri lavoratori, l’azienda li sottoporrà ad un test di intelligenza.
A Stoccolma un test di intelligenza deciderà chi dovrà essere licenziato e chi potrà restare nel reparto business tech di Hennes & Mauritz (H&M). 1.500 lavoratori dei 3.500 di quell’area potrebbero dunque essere a rischio. A dicembre dello scorso anno la società di fast fashion aveva reso noto di voler sottoporre i propri dipendenti a 30 quiz, per verificarne le competenze e il livello.
La multinazionale sarebbe stata costretta ad agire in questo modo a causa dell’uscita dal mercato russo dopo lo scoppio della guerra e dell’aumento dei relativi costi. Robin Olofsson, rappresentante del più grande sindacato del Paese Unionen, avrebbe raccontato di aver ricevuto diverse telefonate dai dipendenti di H&M che, in lacrime, si sarebbero lamentati della situazione. E’ una scelta che sta avendo gravi ripercussioni sui lavoratori, e che li sta portando a vivere un profondo stress e un forte disagio. La strategia, d’altra parte, potrebbe avere importanti conseguenze per l’azienda, come i potenziali danni all’immagine che potrebbero scaturire da questa decisione.
Potrebbe succedere anche in Italia?
I tagli al personale valutati con delle domande a quiz hanno fatto molto discutere ovunque. In Italia i sindacati, dopo lo scalpore di questa notizia, hanno resa nota la propria condanna a questa disposizione. Il segretario generale di H&M Paolo Andreani e il segretario nazionale della Uiltucs Gennaro Strazzullo l’hanno definita “un atto gravissimo, discriminatorio, offensivo e spaventoso, nonché un assurdo e insensato pretesto, umiliante e inaccettabile, per tagliare teste”. I due rappresentanti rassicurano dunque gli oltre 4 mila dipendenti che in Italia lavorano per l’azienda, sostenendo che per il momento scelte del genere non riguarderanno il Bel Paese.