Gli esperti di Icotea hanno stilato una lista delle 10 competenze più richieste nel 2023 nel mondo del lavoro. Tra le altre analisi dei dati, sviluppo software e linguaggi di programmazione, ma anche competenze trasversali indispensabili per il successo professionale
Icotea: la lista delle competenze più richieste di quest’anno
L’evoluzione tecnologica, la transizione digitale e in ultima istanza, l’avvento dell’Intelligenza Artificiale stanno radicalmente cambiando il mondo del lavoro. Per trovare un’occupazione soddisfacente, crescere a livello professionale, è fondamentale continuare a rimanere aggiornati e acquisire quelle competenze specifiche per restare al passo con i tempi, in un mercato sempre più competitivo e verticale.
A tal proposito, Icotea (Istituto Formativo Ministeriale autorizzato dal MIUR) ha stilato una lista delle skills più richieste nel 2023. Gli esperti hanno inserito nella lista competenze verticali, come analisi dei dati e sviluppo software, ma anche competenze trasversali che risultano indispensabili per il successo nel mondo del lavoro.
Le dieci skills individuate da Icotea sono: Leadership e management, Comunicazione, Analisi dei dati, Accounting e gestione delle relazioni con i clienti (CRM), Creazione di contenuti, Inglese, Sviluppo software, Transizione verde, Gestione del personale, Predisposizione all’apprendimento permanente.
“Il concetto di apprendimento permanente, come approccio per rimanere al passo con i veloci cambiamenti del mondo del lavoro, è sempre più impattante nel contesto odierno” ha sottolineato Tommaso Barone, fondatore dell’istituto universitario Icotea. “Ai lavoratori di oggi vengono richieste tante competenze ed è molto difficile acquisirle tutte durante un solo corso di studi. L’e-learning può rispondere a questa sfida”.
Aziende in difficoltà a trovare i candidati giusti
Dopo la crisi pandemica, il mercato del lavoro, nonostante l’inflazione e il conflitto in Ucraina, ha ripreso a correre. Le aziende hanno ricominciato a mettere il naso fuori casa, alla ricerca di nuovi collaboratori e giovani talenti. In molte sono ben disposte ad assumere personale, ma il problema che hanno è relativo alla difficoltà a trovare candidati qualificati.
Un recente studio della Commissione Europea ha rivelato che ben 8 imprese su 10 non riescono a trovare lavoratori con le competenze richieste. Questa difficoltà proviene, da un lato, anche dalla scarsa attitudine da parte delle persone di formarsi e aggiornare le proprie competenze.
Secondo una ricerca di Eurostat, solo il 37% degli adulti occupati in Europa segue abitualmente corsi di formazione, la maggior parte giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Via via che si sale con l’età, la percentuale si abbassa.
L’Italia, in particolare, soffre sotto questo punto di vista. Un recente studio dell’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) ha evidenziato che il nostro Paese nel 2022 si è posizionato al 15° posto nella classifica dei Paesi europei con la percentuale di popolazione che partecipa ai corsi di qualificazione professionale. Tra le nazioni più attive troviamo la Svezia, la Finlandia e l’Olanda. In Italia soltanto il 9,9% della popolazione tra i 25 e i 64 anni partecipa costantemente a corsi di formazione e di qualificazione professionale. Un dato piuttosto allarmante.