Welfare aziendale: quali i vantaggi per il lavoratore?
Con il termine Welfare aziendale intendiamo l’insieme dei benefit e progetti posti in essere dal datore di lavoro per migliorare il contesto lavorativo dei dipendenti.
Letteralmente l’espressione “welfare aziendale” significa “benessere dell’azienda” con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei lavoratori e dei loro familiari, aumentando e potenziando, così, il potere di acquisto delle famiglie.
Il welfare, dunque, agevola e promuove una maggiore e migliore produttività aziendale. Da ciò è possibile dedurre uno sviluppo progressivo per il miglioramento di un ambiente di lavoro più distensivo e positivo.
Il “benessere aziendale” può essere anche definito come un filtro che pone al centro del suo interesse i lavoratori, i loro bisogni e le loro rispettive esigenze. In particolare, a ciascun dipendente è possibile riconoscere dei benefit flessibili. Ciò gli consente di scegliere i benefici e /o i vantaggi più idonei e adatti ai propri bisogni e necessità.
I lati positivi per le aziende e per i lavoratori tendenzialmente sono: maggiore soddisfazione del lavoratore, incremento della motivazione lavorativa, miglioramento sia dell’ambiente di lavoro nel suo complesso che della sua reputazione aziendale, miglioramento organizzativo, possibilità di catturare più facilmente nuove risorse lavorative.
L’azienda grazie ad un buon programma di welfare può, quindi, ridurre possibili comportamenti negativi che potrebbero in qualche modo creare un certo tipo di negatività all’interno del contesto lavorativo, quali, disimpegno, disinteresse e indifferenza oltre che stress dovuto ad un ambiente di lavoro poco favorevole.
Saper scegliere e ampliare un progetto di welfare aziendale significa migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti e accrescere conseguentemente la produttività aziendale.
