Secondo Eurostat, in Italia circa 2 milioni di lavoratori trascorrono quasi 50 ore a settimana a lavoro, superando la media europea. Quello italiano è un dato tra i più alti d’Europa, mentre in molti paesi del mondo si sta adottando la settimana corta.
Lavoro: in Italia il 9,4% dei lavoratori lavora 50 ore settimanali
In Italia si lavora tanto, anche troppo.
Mentre in giro per l’Europa viene applicata la settimana corta, nel nostro Paese molte persone lavorano più delle canoniche otto ore giornaliere.
A dirlo è Eurostat. Secondo i dati del 2022, su 23 milioni di lavoratori italiani circa 2 milioni lavorano quasi 50 ore a settimana.
Il dato italiano è tra i più alti d’Europa. A superare il nostro Paese ci sono soltanto la Francia, dove il 10,2% delle persone lavora 50 ore settimanali, e la Grecia, dove questa categoria è rappresentata 12,6% del totale dei lavoratori. Viceversa, la media più bassa si registra in Romania e Bulgaria dove le percentuali scendono rispettivamente al 2,2% e allo 0,7%.
Nonostante gli italiani figurino tra quelli che lavorano, non si può dire la stessa cosa per quello che guadagnano. Lo stipendio medio dei lavoratori in Italia è tra i più bassi d’Europa, vedasi la discussione intorno al salario minimo. Per risolvere la questione il Governo propone il taglio del cuneo fiscale, ma è necessario “promuovere una politica industriale intelligente volta ad aumentare la produttività e l’occupazione”, ha suggerito il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Settimana corta: in Italia non ci siamo ancora
Di fronte alla necessità di andare incontro alle esigenze dei lavoratori e ai cambiamenti del mondo del lavoro, molti paesi europei (ma non solo) hanno iniziato ad adottare la settimana lavorativa corta.
È il caso del Regno Unito dove 18 aziende su un 60, che hanno partecipato all’esperimento “4 Day Week” hanno adottato la settimana corta da quattro giorni lavorativi come pratica permanente. Altre iniziative di questo genere sono state portate avanti in Belgio, Francia e Spagna, solo per citare alcuni paesi dell’Eurozona.
In Italia la possibilità di lavorare un giorno in meno a settimana (ma con lo stesso stipendio!), sembra ancora un miraggio. Al momento le uniche due realtà imprenditoriali che hanno collaudato un progetto simile sono il Gruppo Lavazza e il Gruppo Intesa San Paolo.
Tuttavia, quella della settimana corta è una questione che non può essere sottovalutata. Molti lavoratori, soprattutto i più giovani, attribuiscono sempre più valore al tempo libero e, quando possibile, desiderano impiegarlo in famiglia e con gli amici. Per questo motivo, la settimana lavorativa corta potrebbe diventare uno strumento in grado di attrarre nuove risorse e talenti e rappresentare un vantaggio competitivo per le aziende.
Oltre all’aspetto economico, l’equilibrio vita privata-vita lavorativa è considerato una priorità dalla maggior parte delle persone, in particolare dalle giovani generazioni. La questione, quindi, richiede un approccio collaborativo tra aziende, sindacati, governo e dipendenti al fine di trovare soluzioni sostenibili e efficaci.