Nel triennio 2018/2020 gli investimenti in innovazione hanno subito una contrazione del 5% rispetto ai tre anni precedenti
Nel 2020 le imprese italiane hanno speso 34 miliardi di euro in innovazione, oltre un quarto in meno rispetto al 2018, quando la spesa fu di 46 miliardi di euro. È il dato emerso dall’ultimo Rapporto Istat che ha messo a confronto i vari livelli di innovazione in Italia in un arco temporale compreso tra il 2016 e il 2020, evidenziando un calo del 5% degli investimenti nel triennio 2018/20.
Nello specifico, la contrazione è determinata dalla concorrenza, dai costi elevati e dalla pandemia, che ha bloccato o sospeso gli investimenti di oltre due terzi delle aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni. Le piccole imprese hanno registrato un calo delle spese in innovazione del 4,8%, le grandi aziende del 5%, le medie imprese del 5,7%.
Per quanto riguarda la tipologia di investimenti, le aziende hanno preferito l’innovazione dei processi aziendali all’innovazione di prodotto. Il 43,6% delle imprese ha introdotto nuovi processi in azienda, contro il 26,8% che ha apportato novità sui prodotti/servizi. Le principali innovazioni di processo si riferiscono ai sistemi informativi (25,6%); all’organizzazione del lavoro e alla gestione delle risorse umane (24,3%); ai processi di produzione (21,4%).
Infine, per quanto riguarda i settori, l’Industria si presenta come il comparto più attivo lato innovazione, nonostante un calo del 7,2% rispetto al triennio 2016/18, con una spesa media di oltre 8 mila euro per addetto. A seguire il settore dei Servizi, anch’esso in calo del 3,9%, con una spesa media superiore ai 5 mila euro per addetto. Viceversa, aumentano del 3,3% le spese in innovazione per le aziende del settore Costruzioni, con una spesa media di oltre 4 mila euro per addetto. Per quanto riguarda le dimensioni delle aziende, le grandi imprese spendono più di 7 mila euro per addetto; le piccole aziende quasi 7 mila euro per addetto; le medie imprese circa 6 mila euro per addetto.