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Italiani senza pensione: solo il 32,1% degli over 50 riceve l’assegno pensionistico

L’Istat diffonde i dati relativi alla pensione in Italia. Cinque milioni di persone risultano senza un lavoro e senza assegno pensionistico. A gravare è soprattutto la differenza di genere.

Il focus Istat Pensione e partecipazione al mercato del lavoro” inserito nella Rilevazione sulle forze di lavoro condotta nel corso del 2023 analizza i dati dei pensionati di età compresa tra i 50 e i 74 anni di età in Italia.
Il 32,1% della popolazione tra i 50 e i 74 anni riceve almeno una pensione. La percentuale risulta tra le più basse d’Europa, con una differenza di oltre otto punti percentuali rispetto alla media UE del 40,5%. Ad avere percentuali più basse di quelle italiane sono solo Spagna (24,3%), Danimarca (25,5%) e Grecia (31,7%).

In che modo il gender gap influisce sulle pensioni 

Dal report emerge che una persona su quattro over 50 non lavora e non percepisce alcun trattamento pensionistico. Si tratta di circa 5 milioni di persone con un’età media pari a 59,8 anni. Il 75,7% di loro è donna, ha cittadinanza italiana (92,6%) e possiede un basso livello di istruzione. La metà di loro vive al Sud, e un terzo non ha mai lavorato.
A incidere negativamente è dunque la differenza di genere. In Italia solo il 28% delle donne percepisce una pensione, mentre nel resto d’Europa la percentuale è pari al 40,7%. Gli uomini rappresentano rispettivamente il 36,5% e il 40,4%.
Nonostante le donne costituiscano infatti il 51,6% della popolazione tra i 50 e i 74 anni, a ricevere un trattamento pensionistico sono solo 2 milioni e 971 mila cittadine. E tra queste, il 46,7% ha 70 anni o più.

A che età vanno in pensione gli italiani

In linea con la media europea (61,3 anni), l’età media della prima pensione di vecchiaia in Italia è di 61,4 anni.

Una piccola percentuale pari al 10,8% dei pensionati italiani continua a lavorare nonostante percepisca l’assegno pensionistico. Si tratta di oltre 700 mila persone, con la percentuale più alta (17%) registrata al Centro-Nord e la più bassa (5%) al Sud. Rispetto alla media europea del 13%, gli italiani attivi successivamente alla pensione sono meno numerosi. A prevalere è soprattutto la formula del part-time, che riguarda più di un terzo dei lavoratori.
Il documento pubblicato dall’Istat mette in evidenza che esiste anche un 17,4% di pensionati che abbandona il lavoro prima di arrivare ai requisiti previsti.

Le differenze tra Nord e Sud

Il trattamento pensionistico da lavoro viene percepito dal 57,6% degli abitanti del Mezzogiorno e da oltre il 77% di coloro che risiedono al Nord. Sono soprattutto uomini (85%) anziché donne (56,2%) e riguarda soprattutto laureati (78,6%) piuttosto che persone con la licenza elementare (56,5%).
Se si considera la fascia compresa tra i 65 e i 74 anni non riceve alcuna pensione né risulta occupato:

  • il 23,8% delle persone del Mezzogiorno;
  • il 14,6% degli individui nel Centro Italia;
  • il 13% delle persone nel Nord Ovest;
  • il 12,2% nel Nord Est.

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