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Lavoratori italiani insoddisfatti dello stipendio (e non solo di questo)

Per il 9° anno consecutivo, l’Osservatorio JobPricing, in collaborazione con InfoJobs, ha esaminato il livello di soddisfazione dei lavoratori italiani. Rimane preponderante l’insoddisfazione salariale, ma sono sorte anche altre problematiche legate alla disparità di genere e meritocratica.

Oltre la metà dei lavoratori italiani lamenta uno stipendio inadeguato

Gli italiani sono insoddisfatti del proprio salario, ma non solo. Oltre 4.400 lavoratori hanno partecipato al sondaggio dell’Osservatorio JobPricing focalizzato su sei aspetti chiave della soddisfazione lavorativa. I sei campi principali comprendono l’equità, la competitività, le performance e la retribuzione, la trasparenza, la fiducia e la comprensione, la meritocrazia.

Nonostante un lieve miglioramento nella soddisfazione generale, attestata a 4 punti su 10, permane un forte senso di insoddisfazione, soprattutto tra coloro che ricevono uno stipendio fisso. Questo sottolinea l’importanza per le aziende di adottare approcci diversi rispetto alla remunerazione, integrando alla busta paga benefit, bonus variabili e altri elementi del total reward.

Nonostante un aumento medio degli stipendi dell’1,8%, oltre la metà dei lavoratori italiani ha dichiarato che le loro aziende non hanno effettuato provvedimenti salariali adeguati all’aumento dell’inflazione. Questo divario tra le aspettative dei dipendenti e le politiche retributive aziendali non fa che aumentare l’insicurezza e la frustrazione, evidenziando una crescente richiesta di trasparenza, equità e riconoscimento del merito.

Meritocrazia e gender gap

Il report evidenzia un diffuso dissenso riguardo alla mancanza di meritocrazia all’interno delle pratiche aziendali. Con un indice di soddisfazione percepita di soli 3,4 punti su 10, si evince un’insoddisfazione generale verso i criteri di riconoscimento e avanzamento interno all’azienda. Questa situazione mina la comprensione e l’accettazione delle politiche retributive da parte dei dipendenti, aumentando la sensazione di ingiustizia.

In più, parlando di genere, le donne mostrano un grado maggiore di insoddisfazione rispetto agli uomini in tutti i campi analizzati, sollevando preoccupazioni sull’equità e sulla meritocrazia. Le lavoratrici italiane richiedono, quindi, un intervento urgente e mirato da parte delle aziende con lo scopo di garantire un ambiente lavorativo più inclusivo e paritario.

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