Secondo diversi studi, le competenze tecniche, o hard skill, non sono più sufficienti a garantire l’idoneità di un candidato per il ruolo ricercato. Sempre più aziende, prestano maggiore attenzione alle così dette soft skill, ossia l’insieme di abilità personali e relazionali in grado di fare la differenza nel mondo del lavoro.
Recruiting: com’è cambiata la ricerca del personale?
Nella ricerca di un nuovo lavoro, il semplice fatto di avere un curriculum da presentare alle aziende non è più sufficiente. Non perché il CV non sia importante, ma perché la sua utilità dipende dalla qualità del suo contenuto. Ogni azienda riceve una quantità di candidature talmente vasta che anche un curriculum impeccabile, se non riesce a catturare l’attenzione di chi lo supervisiona, rischia di essere immediatamente cestinato.
Per questo motivo bisogna tenere a mente che una delle sezioni a cui i recruiter prestano maggiore attenzione è quella delle competenze. Non solo: come ha scoperto Unicusano, la maggior parte delle aziende che hanno aderito al suo “Virtual Career Day” ha dichiarato di essere particolarmente attratta dalle competenze trasversali dei candidati.
Cosa sono le competenze trasversali?
Le competenze trasversali, conosciute anche come soft skill, riguardano l’insieme delle abilità personali e relazionali che possono portarci ad eccellere, sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni. Sono caratteristiche che modellano la personalità di un individuo e non hanno nulla a che vedere con le proprie capacità tecniche. Già nel 1918, uno studio guidato dall’Università di Harvard aveva rilevato che l’85% del successo lavorativo deriva da soft skill ben sviluppate, mentre solo il 15% è dovuto alle competenze tecniche.
Anche se molti giovani pensano che le soft skill non siano davvero un valore aggiunto del curriculum, le aziende, come abbiamo visto, non sono della stessa opinione. Infatti, nella ricerca di personale, nel caso in cui più candidati posseggano le stesse hard skill, un curriculum che valorizza le soft skill appropriate si distinguerà dagli altri e potrà rapidamente guadagnare posizioni.
Nonostante questa consapevolezza, recenti studi evidenziano che il 59% degli HR Manager e l’89% dei dirigenti faticano a trovare candidati che abbiano le competenze trasversali desiderate. Considerando la quantità di CV che le aziende ricevono e la superficialità con cui spesso li consultano prima di scartarli, è consigliabile quindi capire come esporre al meglio le proprie competenze trasversali.
Quali sono le soft skill più ricercate?
Un primo passo da compiere è ricercare qualche informazione sull’azienda per cui ci si candida. È molto probabile che essa stessa abbia specificato quali soft skill sta cercando in un candidato. Elaborare un curriculum specifico, a seconda dell’azienda individuata, potrebbe quindi valerne la pena. In generale, però, ci sono alcune soft skill che spiccano tra le altre:
- Responsabilità: saper ammettere i propri errori e prendersi la responsabilità quando necessario, sia che le proprie azioni abbiano esisti positivi che negativi;
- Comunicazione: saper comunicare in modo efficace permette di risolvere con maggiore successo i conflitti e di creare relazioni positive all’interno dell’ambiente di lavoro;
- Problem solving: essere in grado di identificare le cause alla base di un problema e trovarne la soluzione, anche quando è complicato e improvviso;
- Team working: collaborare con i propri colleghi significa saper ascoltare le loro idee e contribuire con le proprie, oltre che saper accettare le critiche;
- Adattamento/flessibilità: sapersi adattare ai cambiamenti e modificare il proprio comportamento a seconda dello scenario, per affrontare nel modo più adeguato le sfide aziendali;
- Intelligenza emotiva: riconoscere i sentimenti propri e altrui e saper gestire le proprie emozioni consapevolmente.
Quali saranno le soft skill più cercate in futuro?
Negli anni lo scenario cambia sempre più rapidamente e mentre alcune soft skill continueranno a giocarsi il podio delle più richieste, altre si aggiungeranno alla lista. Secondo il World Economic Forum, tra le competenze trasversali più cercate in futuro ci saranno:
- Tolleranza dello stress, strettamente connessa all’intelligenza emotiva;
- Apprendimento continuo e capacità di elaborare nuove strategie di apprendimento;
- Creatività, originalità e spirito di iniziativa;
- Pensiero analitico, ossia la capacità di esaminare le situazioni e i loro punti critici;
- Capacità di innovazione, per saper affrontare le situazioni in modo nuovo a seconda delle necessità.