Le partite Iva aperte in Italia nel 2024 sono aumentate del +1,3% rispetto al precedente anno. Il regime più scelto è quello della flat tax.
Partita Iva: età e caratteristiche di chi decide di aprirla
Nel corso del 2024 sono state aperte 498.361 nuove partite Iva, con un incremento dell’1,3% rispetto al 2023. Il 67,8% delle nuove aperture è stato operato da persone fisiche, il 24,5% da società di capitali, il 3,2% da società di persone e il 4,5% dai soggetti “non residenti” e dalle “altre forme giuridiche”, in linea con quanto osservato nel corso dell’anno precedente.
Rispetto al 2023, l’incremento degli avviamenti ha riguardato soprattutto i “non residenti e le altre forme giuridiche” (+14,3%), le società di capitali (+8,6%) e le società di persone (+4,6%), mentre si regista una diminuzione degli avviamenti per le persone fisiche (-2,0%).
A livello territoriale, il 47,8% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro e il 30,2% al Sud e nelle Isole. Il confronto con l’anno precedente evidenzia che circa la metà delle Regioni mostra un aumento degli avviamenti: i più consistenti, in termini percentuali, sono stati registrati in Basilicata (+6,5%), Lazio (+5,4%) e Toscana (+4,1%). Tra i territori in cui invece si registra un calo delle nuove aperture rispetto al 2023 emerge la Valle d’Aosta (-12,2%), seguita dal Molise (-7,2%) e dalla Calabria (-4,0%).
Considerando il settore produttivo, il commercio ha fatto registrare il maggior numero di nuove aperture di partite Iva (18,5%), seguito dal settore delle attività professionali (17,1%) e dalle costruzioni (10,3%). Tra i primi dieci settori, che fanno registrare nel complesso circa l’86% dei nuovi avviamenti nel 2024, le variazioni più significative rispetto all’anno precedente riguardano il settore dei servizi residuali (+6,9%), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3,5%), delle attività artistiche e di intrattenimento (+3,4%), delle attività professionali (-3,3%), il settore delle attività di noleggio e servizi di supporto alle imprese (+3,1%) e il settore del commercio (+2,7%).
Considerando le persone fisiche, la quota di nuove partite Iva è in prevalenza maschile (60,4%). Nel 2024 dunque ogni dieci nuova partita IVA, indicativamente quattro facevano capo a donne, la cui presenza in alcuni settori supera il 60%. Ne sono un esempio quello dei servizi, della sanità e dell’assistenza sociale.
A livello di età, il 49,1% delle nuove aperture di partite Iva nel 2024 è stato avviato da giovani fino a 35 anni. Di questi, oltre il 50% si occupa di assistenza, attività finanziarie e assicurative, artistiche, sportive e professionali.
Il 30,3% riguarda invece soggetti appartenenti alla classe di età dai 36 ai 50 anni. Il confronto con l’anno precedente evidenzia un moderato decremento delle nuove aperture per quasi tutte le classi di età, ad eccezione dei soggetti appartenenti alla classe di età dai 51 ai 65 anni, che invece fa registrare un lieve incremento (+1,2%).
Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 21,3% delle nuove aperture di partite Iva è operato da un soggetto nato all’estero, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente (+1,5%).
La flat tax è la scelta più diffusa
Dall’Osservatorio sulle partite IVA del Dipartimento delle Finanze emerge inoltre che il regime forfettario è la forma scelta da sette nuove partite Iva su dieci. Al regime hanno aderito 233.511 persone, pari al 46,9% delle nuove partite Iva aperte nel 2024. Introdotto per agevolare le piccole attività, fanno ricorso a questa tipologia sempre più professionisti attratti dalle agevolazioni previste.
In calo il numero di autonomi e professionisti
Nonostante le partite Iva aperte nel 2024 siano aumentate del +1,3%, il numero di quelle relative ad autonomi e professionisti rispetto al precedente anno è diminuito del 2%. I dati Istat ci forniscono diverse possibili cause: una di queste è che con l’invecchiamento della popolazione il numero di persone propenso ad attivare nuove posizioni Iva si riduce. Rispetto al 2013 sono infatti quasi un milione in meno i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni che hanno aperto la partita Iva. Questa fascia normalmente è responsabile dell’apertura di circa metà delle nuove partite Iva. Un’altra ragione di questa diminuzione dipende dal fatto che si predilige sempre più spesso la costituzione in società. Un ulteriore motivo potrebbe derivare infine da un più elevato numero di assunzioni.