I nomadi digitali sono quella categoria di lavoratori che lavorano viaggiando, agevolati da un’occupazione che si può svolgere ovunque. Nel 2022 gli Stati Uniti sono stati il Paese al mondo più visitato dai remote worker, tuttavia, alla lista non mancano anche diverse mete europee e italiane.
Nomadi digitali, oltre la metà proviene dagli USA
Per molte persone rappresentano la massima aspirazione nella vita.
Viaggiare e visitare posti nuovi, spostarsi da un capo all’altro del pianeta lavorando a distanza.
Sono i nomadi digitali, quella categoria di lavoratori che si potrebbero definire degli smart worker itineranti. Amano viaggiare e hanno un impiego che permette loro di lavorare in qualsiasi parte del globo. L’unica cosa di cui hanno bisogno è una buona connessione Internet.
Dopo la pandemia molte persone che fino a allora lavoravano 8 ore al giorno in ufficio hanno visto cambiare la propria vita professionale e personale con l’avvento dello smart working. Secondo una ricerca Eurofound, il numero di remote worker che viaggiano lavorando è in costante aumento.
Ad oggi, sono circa 37 milioni i nomadi digitali in giro per il mondo, di cui 10 milioni solamente negli Stati Uniti. E portano con sé un contributo all’economia locale che nel complesso vale 780 miliardi di euro all’anno. Gli USA rappresentano anche la destinazione più apprezzata da questa categoria di lavoratori, davanti a Thailandia e Spagna. Le prime tre città più visitate sono invece Londra, Bangkok e New York.
Tuttavia, ci sono altri paesi europei che attraggono l’interesse dei remote worker, che molto spesso prediligono destinazioni in cui il costo della vita è relativamente basso e in cui è possibile lavorare in buone condizioni.
Polonia, Bulgaria e Malta tra le principali mete in Europa
Lo studio di Eurofound ha evidenziato anche quali sono i principali fattori discriminanti nella scelta delle destinazioni dei nomadi digitali. Si distinguono in particolare il costo della vita e la possibilità di poter usufruire di una buona connessione Internet.
Nella lista delle destinazioni preferite dai nomadi digitali, oltre a Stati Uniti e Thailandia, si è distinta anche la Spagna, famosa in tutto il mondo per la qualità della vita e i costi piuttosto contenuti. Inoltre, nel paese iberico, a partire dalla fine del 2022, i nomadi digitali potranno vivere per un anno, prorogabile per due, godendo di un’aliquota fiscale del 15% anziché del 24%.
Tra le principali mete scelte dai remote worker nel 2021 spicca anche la Polonia, con Cracovia in testa, Lodz, Poznan e Varsavia. Anche la Bulgaria viene piuttosto apprezzata dai lavoratori itineranti, che amano soggiornare a Sofia, Plovdiv e Burgas. Stesso discorso vale per Malta, Grecia e Albania, che offrono diverse agevolazioni per chi desidera soggiornare e lavorare all’interno dei propri confini.
Non di meno, infine, anche l’Italia, da sempre considerata una destinazione molto attraente. Secondo il sondaggio, il 43% degli intervistati sceglierebbe di vivere al Sud e nelle Isole, il 14% in una regione del Centro e solo il 10% soggiornerebbe al Nord.