Quando si intende aprire la partita IVA occorre tener conto di alcuni fattori. Ma quali sono questi criteri e cosa occorre fare per poter avviare la propria attività?
Chiunque voglia intraprendere una nuova attività imprenditoriale deve considerare diversi aspetti.
Se ad aprire la partita IVA è un libero professionista, la procedura è completamente gratuita. Se a farlo è invece una ditta individuale, la cifra da pagare è di 75 euro o 135,50 euro a seconda dell’attività da svolgere.
Ma cosa occorre fare? Basta recarsi all’Agenzia delle Entrate con un documento di riconoscimento valido, compilare il modello AA9/12 e presentarlo all’ente entro 30 giorni dalla data di inizio dell’attività.
Presentarsi agli uffici non è necessario. Il documento infatti può essere:
- inviato via PEC, precisando nell’oggetto “Dichiarazione di inizio attività”;
- consegnato di persona o tramite persona munita di apposita delega a un qualsiasi ufficio;
- inviato mediante raccomandata allegando la copia di un documento d’identità.
A differenza dell’iscrizione in Camera di Commercio, che può prevedere anche qualche giorno di attesa, tramite l’Agenzia questa pratica dura normalmente solo poche ore.
E’ necessario inoltre iscriversi alla cassa previdenziale a cui versare i contributi per la pensione. Può essere una cassa privata o la gestione separata INPS qualora manchi una cassa specifica.
Ma per poterlo fare, occorre prima di tutto soddisfare alcuni criteri, tra cui:
- essere maggiorenne;
- avere residenza in Italia;
- possedere tutti i requisiti previsti dalla professione o dal settore per la quale si vuole avviare l’attività;
- essere capace di intendere e volere.
Regime forfettario, regime semplificato, regime ordinario
Se aprire la partita IVA è gratuita o comporta spese minime, scegliere il relativo regime contabile e fiscale è fondamentale. In Italia ne sono attualmente previsti tre, e più precisamente:
- il regime forfettario, che prevede una tassazione ridotta al 15%, e che lo rende particolarmente conveniente per le attività di dimensioni ridotte;
- il regime semplificato, che contempla una serie di semplificazioni, tra cui l’esonero della redazione del bilancio e delle scritture contabili;
- il regime ordinario, che comprende diversi obblighi e adempimenti.
Il codice ATECO
Un’altra scelta importante riguarda il codice ATECO, il codice alfanumerico a 11 cifre utilizzato per classificare le attività economiche in Italia.
E’ importante adottare quello più adatto all’impresa perché dal codice dipendono una serie di conseguenze, tra cui:
- l’applicazione di bonus statali e agevolazioni fiscali;
- l’attribuzione di una fascia di rischio in materia di sicurezza sul lavoro per definire le corrette misure di prevenzione, protezione e sicurezza dei lavoratori, nonché la loro relativa formazione;
- il calcolo del reddito imponibile.
Quali sono gli obblighi per i possessori della partita IVA
Oltre a dover emettere fatture elettroniche, il possessore della partita IVA deve compilare i registri contabili con le fatture emesse e ricevute, i corrispettivi etc.
Le imprese e i liberi professionisti devono sempre pubblicare ben visibile sulla propria pagina online la partita IVA. Solitamente viene indicata nell’intestazione o a piè di pagina, insieme all’indicazione della sede legale, i contatti, il nome dell’azienda o del titolare.