L’Intelligenza Artificiale rappresenta il futuro del recruiting: dallo screening dei curriculum ai video colloqui con i robot
Il futuro del recruiting è legato all’Intelligenza artificiale. Una prospettiva allettante per HR manager e addetti alle risorse umane che, lasciando alle macchine queste mansioni, potrebbero dedicarsi di più al personale in azienda. Infatti, ad un algoritmo occorre molto meno tempo rispetto alle 14 ore circa alla settimana che un addetto del comparto HR impiega per la selezione del personale. Ad oggi, le aziende che utilizzano l’AI per questo tipo di operazioni hanno ridotto i tempi e i costi di assunzione fino al 40%.
Tuttavia, l’uso dell’Intelligenza Artificiale non si riduce soltanto all’esame dei Cv, ma anche all’analisi dei profili social. Questo tipo di attività è attualmente svolta dal 91% dei responsabili HR. Le macchine automatizzano questo processo analizzando i profili social dei candidati e rilevando eventuali contenuti non idonei all’assunzione. Inoltre, l’Intelligenza artificiale può velocizzare e ottimizzare il colloquio di lavoro. Alcune tecnologie infatti permettono di effettuare interviste virtuali. In questo modo, agli HR Manager basterà visionare i video. Un professionista HR su quattro prevede che entro la fine del 2021 le aziende useranno l’AI per condurre interviste preliminari ai candidati. Alcuni software sono in grado di effettuare anche analisi biometriche del candidato, rilevando le espressioni facciali o il tono di voce del soggetto per stabilirne l’idoneità.
Stando all’ultimo report di AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), in Italia i processi HR stanno diventando sempre più automatizzati. Il 63% dei responsabili delle risorse umane utilizza sistemi automatizzati per lo screening dei Cv. Il 27% usa l’AI per verificare la reputazione online dei candidati. Il 25% per condurre interviste virtuali, mentre l’11% per esaminare i video colloqui. Oltre ad ottimizzare i processi di recruiting, l’Intelligenza artificiale può aiutare l’uomo a superare alcune “barriere psicologiche” legate a pregiudizi e discriminazioni. Un HR Manager su quattro è convito che grazie ai robot la fase di selezione del personale potrebbe diventare più efficiente, ma soprattutto più equa ed inclusiva.