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Reddito? Insufficiente per 6 italiani su 10

In Italia, sei famiglie su dieci ritengono il proprio reddito insufficiente per soddisfare i bisogni essenziali. La riduzione delle spese sanitarie, culturali e per il tempo libero fotografa una situazione critica che richiede interventi strutturali e un ripensamento del welfare famigliare.

Reddito in Italia: il 44% delle famiglie arriva appena a fine mese

Sei italiani su dieci lamentano un reddito insufficiente per far fronte alle spese primarie. È quanto emerso dall’ultima indagine dell’Osservatorio sguardi familiari di Nomisma: il 59% delle famiglie italiane considera il proprio reddito inadeguato rispetto alle necessità primarie. Questo dato evidenzia una situazione di grande difficoltà economica che interessa oltre la metà della popolazione. Nello specifico, il 15% delle famiglie giudica le proprie entrate del tutto inadeguate per coprire i bisogni fondamentali, mentre un altro 44% valuta il proprio reddito appena sufficiente per arrivare a fine mese.

Questa realtà cozza con alcuni dati macroeconomici che, sulla carta, sembrano positivi. L’inflazione è scesa sotto il 2% e il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,5%, segnando un incremento anche nell’occupazione femminile. Tuttavia, questi miglioramenti non si traducono in un reale benessere economico per le famiglie. Il problema dei redditi insufficienti è aggravato dal blocco pluridecennale della produttività e dalla stagnazione delle retribuzioni. Tra il 2013 e il 2023, infatti, i salari in Italia sono cresciuti solo del 16%, contro una media europea del 30,8%. A questo si aggiunge una perdita del 4,5% del potere d’acquisto a causa dell’ultima ondata inflattiva.

Tagli alle spese sanitarie e all’istruzione

Le difficoltà economiche costringono le famiglie italiane a tagliare le spese essenziali, con ripercussioni significative sul benessere e sulla qualità della vita. L’indagine di Nomisma rivela che l’85% delle famiglie ha ridotto le spese per il tempo libero, mentre il 72% ha limitato i consumi culturali. Anche le attività sportive sono state sacrificate dal 67% delle famiglie italiane. Particolarmente preoccupante è il dato relativo alle spese sanitarie. Una famiglia su due ha dovuto ridurle, rischiando di compromettere la salute a lungo termine.

I redditi insufficienti influenzano anche le decisioni relative all’istruzione. Il 28% delle famiglie ha tagliato le spese scolastiche e formative. Inoltre, una famiglia su dieci dichiara di non poter affrontare economicamente la nascita di un figlio. Questo dato mette in luce il legame tra crisi economica e calo demografico, un problema strutturale che l’Italia sta affrontando da anni. Secondo il report, il 60% degli intervistati ritiene che le difficoltà economiche siano la causa principale della riduzione delle nascite.

Welfare e assistenza ancora troppo deboli

Di fronte a questo problema, il welfare mostra ancora molte debolezze. Solo il 29% delle famiglie italiane può contare sui servizi pubblici per ricevere assistenza, mentre il 58% trova supporto esclusivamente nella rete familiare. Questa situazione evidenzia come il welfare sia spesso “fai da te”, con le famiglie costrette a sostenersi reciprocamente in assenza di un sistema di protezione sociale adeguato.

Un altro dato significativo riguarda l’assistenza ai familiari non autosufficienti. Una famiglia su sei si prende cura di parenti anziani o disabili, con un impatto rilevante sul bilancio familiare e sulla qualità della vita. Il 16% delle famiglie ha responsabilità di cura verso anziani non autosufficienti, situazione che diventa sempre più frequente a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Guardando al futuro, le prospettive non sembrano migliorare. Poco più di una famiglia su dieci prevede un miglioramento della propria situazione economica nei prossimi 12 mesi, mentre una su tre teme un peggioramento. Di fronte a questi scenari, appare chiara l’urgenza di interventi strutturali per aumentare i redditi e rafforzare il sistema di welfare.

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