Si è da poco conclusa la prima parte dell’esperimento “4 Day Week” relativo alla settimana lavorativa corta. L’86% delle aziende inglesi ha valutato positivamente l’iniziativa. Ma gli esperimenti continuano anche nel resto d’Europa e del mondo.
Settimana lavorativa corta: i risultati dell’esperimento nel Regno Unito
Nel Regno Unito si è da poco conclusa la prima parte dell’esperimento “4 Day Week”, lanciato dall’omonima Associazione, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Cambridge, Oxford e del Boston College, che prevede la riduzione della settimana lavorativa da 5 giorni a 4 giorni, senza variazioni di stipendio.
Ben 3.300 lavoratori, appartenenti a 73 aziende di diversi settori, hanno potuto beneficiare di una riduzione d’orario del 20% con la promessa di mantenere al 100% la propria produttività. Dall’analisi dei primi risultati, il 95% delle aziende ha affermato che i livelli di produttività sono rimasti invariati o addirittura migliorati. L’86% ha valutato in modo positivo l’esperienza e ritiene “molto probabile” di mantenere per sempre la settimana lavorativa da quattro giorni.
L’iniziativa dell’Associazione “4 Day Week” ha avuto un impatto positivo anche sul benessere e sulla soddisfazione dei lavoratori. I dipendenti, intervistati alla CNN, hanno dichiarato di sentirsi “più felici, più sani e più produttivi”, di avere più tempo libero per sé stessi e per la propria famiglia.
Settimana corta: gli altri casi in Europa
L’esperimento della settimana corta non è un caso isolato.
Sono altri i paesi in Europa e nel mondo che stanno sperimentando modelli di business simili. Un esempio è l’Islanda dove, tra il 2015 e il 2019, 2.500 dipendenti pubblici hanno svolto servizio per un numero inferiore di ore settimanali (35/36) senza variazioni di stipendio. Alla luce degli ottimi risultati raggiunti, l’86% di essi attualmente lavora ad orari ridotti o ha la facoltà di sceglierlo.
A febbraio 2022, anche il Belgio ha annunciato a tutti i lavoratori la possibilità di lavorare 4 giorni a settimana, anche soltanto per un periodo di prova di sei mesi. L’iniziativa, tuttavia, non prevede una riduzione del monte ore (38), bensì la facoltà di spalmarle in quattro giorni settimanali, anziché cinque.
Negli Emirati Arabi Uniti, invece, è stata istituita una settimana lavorativa da quattro giorni e mezzo per tutti i dipendenti pubblici e privati. In Francia, la settimana lavorativa è composta da 35 ore, mentre in Danimarca da 33. Sia in Spagna, che in Giappone, si sta sperimentando il passaggio a 32 ore lavorative settimanali.
All’appello, manca soltanto l’Italia.