Secondo una ricerca di Adecco, le persone utilizzano sempre di più internet per cercare lavoro. I recruiter invece usano il web per verificare la reputazione dei candidati
Nel 2020 l’attività di recruiting viene svolta prevalentemente online, tuttavia gli intenti di ricerca tra candidati e recruiter sono diversi. È quanto emerso da un sondaggio realizzato da Adecco in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e denominato Works Trend Study. La ricerca prende in esame la fase di recruiting del personale, alla luce dell’impatto che i social e la Rete hanno sulle modalità di ricerca di candidati ed HR.
Se da un lato i lavoratori o aspiranti tali utilizzano sempre di più internet per cercare o cambiare lavoro (circa il 75% del loro tempo), i recruiter ne utilizzano la metà (55%) per attività di scouting e analisi dei candidati. L’utilizzo principale che i responsabili alla selezione del personale fanno della Rete è quello di verificare il profilo del candidato e valutarne la compatibilità con l’azienda. Quasi la metà degli HR (48%) ha cercato informazioni sulla reputazione del candidato tra i suoi profili social, mentre il 44% ha ammesso di aver scartato una candidatura sulla base di una web reputation non idonea.
Viceversa, lo studio ha evidenziato un aumento dell’uso dei social finalizzato alla ricerca di lavoro da parte delle persone. LinkedIn si conferma un punto di riferimento per il 57% dei potenziali candidati. Cresce anche Facebook (31%), mentre Instagram (10%) supera Twitter (4%). Nonostante ciò, secondo le risposte ricevute dagli intervistati, la Rete rappresenta un canale ideale per fare personal branding, ma non ancora per strappare un contratto. I siti web sono usati dall’85% dei candidati, eppure solo il 46% ha ricevuto un’offerta di lavoro via e-mail. Il 33% usa i social, ma solo il 12% è stato contattato attraverso LinkedIn o Facebook.
Tuttavia, Cristina Cancer, Head of Talent Attraction and Academic Partnership di Adecco è fiduciosa. “L’impatto dei social sull’attività di scouting degli HR e sulla ricerca di lavoro da parte dei candidati è in crescita costante” ha sottolineato. “La rapida evoluzione del mondo del lavoro e l’affermazione dei canali digitali in tutte le attività quotidiane, sia professionali che personali, sta cambiando radicalmente le abitudini non solo di chi cerca un lavoro, ma anche dei professionisti che si occupano di risorse umane”.