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Statali: aumenti in busta paga e smart working, le richieste in vista del rinnovo del contratto

Il nuovo contratto per gli statali prevede diversi cambiamenti, a partire dall’aumento medio in busta paga di 160 euro mensili e dall’estensione dello smart working per le diverse categorie.

Le recenti novità in materia di rinnovo contrattuale del comparto statale porteranno significativi cambiamenti nel settore. Interesseranno un ampio numero di risorse, ovvero circa 122mila ministeri, quasi 38mila agenzie fiscali e 37mila lavoratori degli enti pubblici non economici (Inps, Inail).

Statali: quali sono i possibili aumenti?

L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran) ha proposto per gli statali un aumento medio mensile di 160 euro lordi, pari al 5,74%. Per alcune figure (le cariche più alte) gli incrementi potranno arrivare fino a 190 euro.

Gli importi, che prevedono una crescita diversa per le risorse del settore, saranno così ripartiti:

  • 110,4 euro per gli operatori;
  •  116,10 euro per gli assistenti;
  • 141 euro per i funzionari;
  • 194 euro per le elevate professionalità.

Si evidenzia il fatto che questi incrementi sono di gran lunga superiori rispetto a quelli passati. Nonostante questo, gli aumenti non saranno comunque sufficienti a coprire gli aumenti dovuti all’inflazione.

Estensione dello smart working

La bozza non si occupa esclusivamente di aumenti salariali, ma anche di altri progetti cominciati con il contratto 2019/2021. Ne è un esempio il lavoro agile, “liberalizzato dai vincoli generali e modulabile con la contrattazione integrativa per estendere il numero di giorni lontano dall’ufficio da riconoscere per particolari categorie di lavoratori come i fragili, i titolari di permessi ex legge 104 o i destinatari delle norme a tutela della genitorialità”. Le categorie che potranno usufruire dello smart working vengono dunque ampliate.

Un’altra proposta riguarda i salti di carriera in assenza della laurea. L’Aran vorrebbe concedere fino a giugno 2025 un avanzamento grazie all’esperienza maturata, facendo salire di livello chi abbia almeno dieci anni di lavoro.

Sindacati: risorse non sufficienti

Secondo quasi tutti i sindacati le risorse a disposizione non sarebbero sufficienti per mettere in atto tutte le proposte. Per Cgil è necessario che il Governo aumenti le disponibilità finanziarie con la prossima legge di Bilancio. Per il presidente della Uil Sandro Colombi l’Aran non ha apportato significative novità nonostante le numerose richieste per il rinnovo contrattuale delle risorse.

Prima di qualsiasi attuazione bisognerà in ogni caso aspettare settembre per vedere se si arriverà a un’intesa o se occorrerà attendere il 2025.

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