La bozza del nuovo accordo relativo al rinnovo del contratto 2022-2024 degli statali è stata approvata. Tra i numerosi cambiamenti sono previsti un aumento salariale, un rafforzamento dello smart working e la sperimentazione della settimana corta.
Le novità sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2022-2024 delle Funzioni centrali riguardano diversi fronti: dagli aumenti salariali allo smart working e dalla settimana corta all’age management. L’accordo, che coinvolge più di 195mila dipendenti statali, è stato sottoscritto dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran). Ad opporsi all’accordo sono stati Cgil e Uil, secondo cui le trattative sono state concluse prematuramente.
Rinnovo del contratto 2022-2024: nuovi aumenti salariali
In base alle nuove disposizioni, l’aumento medio del salario è pari a 165 euro lordi su tredici mensilità, pari al 6% in più. A ciò si aggiungono 850 euro di arretrati.
La cifra cambia a seconda dell’inquadramento del lavoratore, ed è di:
- 121,30 euro per gli operatori;
- 127,70 euro per gli assistenti;
- 155,10 euro per i funzionari;
- 193,90 euro se si tratta di elevate professionalità.
Settimana corta: al via la sperimentazione anche per gli statali
Un’importante novità deriva dalla sperimentazione della settimana corta su base volontaria, che per la prima volta riguarda anche gli statali. L’accordo prevede una settimana lavorativa di 4 giorni, per un impegno quotidiano di nove ore (oltre alla pausa pranzo). A essere esclusi sono gli operatori a diretto contatto con il pubblico, che devono garantire i servizi agli orari previsti.
L’iniziativa è dei sindacati, che mirano a una maggiore flessibilità oraria, migliorando il work life balance dei dipendenti statali.
Smart working e buoni pasto
Il nuovo contratto prevede la possibilità di svolgere in smart working per più tempo. In specifici casi il numero di ore può superare il 50% del totale, andando incontro ai lavoratori con problematiche legate alla salute, a familiari con disabilità o bambini piccoli.
Una misura importante riguarda anche i buoni pasto, riconosciuti anche a chi lavora da casa o a chi partecipa alle assemblee sindacali.
Largo ai giovani!
Per favorire il ricambio generazionale, le nuove disposizioni introducono alcuni strumenti per agevolare l’entrata dei giovani nel settore e facilitare l’uscita di chi va in pensione.
Fino al 30 giugno 2026 i dipendenti potranno ottenere delle promozioni in deroga al titolo di studio posseduto, valorizzando gli anni di esperienza effettivi. In base al nuovo accordo, inoltre, vengono aggiunte due ore per le visite specialistiche in favore degli over 60.
Ai neo assunti, invece, viene concessa la possibilità di accedere al lavoro agile, creando maggiore flessibilità.