Secondo i dati dell’Inapp, a un lavoratore su sei non vengono retribuiti gli straordinari. Circa la metà degli occupati lavora di notte, il sabato e i festivi. Un lavoratore su cinque non può prendersi permessi dal lavoro o non vuole perché non è ben visto.
Inapp: straordinari non pagati per il 15,9% dei lavoratori italiani
In Italia, un lavoratore dipendente su sei fa straordinari non pagati. È quanto emerso dall’ultima indagine dell’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici nel nostro Paese, che ha coinvolto 45 mila individui di età compresa fra i 18 e i 74 anni.
A fare gli straordinari sono circa il 60% del campione intervistato (in prevalenza uomini), tuttavia al 15,9% di questi il lavoro extra non viene retribuito. Il motivo per cui queste persone devono lavorare oltre le canoniche otto ore giornaliere è dovuto nella maggior parte dei casi (51,2%) a carichi di lavoro eccessivi o carenza di personale. Il 18,4% ha dichiarato di fare straordinari per guadagnare di più, mentre l’8,1% ha affermato di non potersi rifiutare di farli.
Orari “antisociali” e sottoccupazione
Un altro aspetto critico evidenziato dall’Inapp riguarda alcuni turni di lavoro che si potrebbero definire “antisociali” (di notte, il sabato e nei festivi) e il problema della sottoccupazione. In generale, in Italia, ci sono circa 900mila persone che hanno un lavoro part-time involontario, ossia che vorrebbero lavorare a tempo pieno ma non ne hanno la possibilità, e che sono tenuti a lavorare di notte o nei giorni festivi. Si tratta nello specifico di donne, lavoratori con bassi titoli di studio, residenti prevalentemente nel Nord-Ovest, nel Sud e nelle Isole o che lavorano in piccole aziende.
Tuttavia, il fenomeno degli orari antisociali è molto più esteso. Secondo lo studio, infatti, circa la metà dei lavoratori lavora di notte, il sabato o durante i festivi. Il 18,6% lavora sia nei festivi che di notte. Il 9,1% deve lavorare di sabato e nei festivi, mentre il 19,3% svolge esclusivamente il turno notturno. In particolare, gli uomini lavorano di notte, oppure di notte e nei festivi. Le donne, invece, sono più impegnate il sabato o nei festivi.
Un lavoratore su cinque non può prendersi un permesso da lavoro
Un altra criticità riguarda la difficoltà da parte di lavoratori e lavoratrici nel potersi assentare da lavoro per motivi personali.
La ricerca di Inapp ha evidenziato che il 21,3%, oltre un quinto del totale degli occupati non può (o non vuole perché non è ben visto) prendersi permessi dal lavoro per motivi personali. In media, gli uomini hanno più autonomia da questo punto di vista rispetto alle donne che, secondo il sondaggio, si trovano in “contesti che disincentivano l’uso dei permessi”.