Il governo ha reso operativo il Superbonus lavoro per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Si tratta di una misura introdotta nella riforma fiscale del Dlgs 216 del 2023, che si pone l’obiettivo di incentivare l’occupazione stabile, con deduzioni fiscali maggiorate per specifiche categorie di lavoratori come giovani e donne.
Superbonus lavoro: maxi-deduzione per promuovere l’occupazione
Il decreto interministeriale atteso da mesi per sbloccare la super deduzione sulle nuove assunzioni è finalmente pronto. La misura fa parte della riforma fiscale inclusa nel Dlgs 216 del 2023 e introduce un’importante agevolazione per tutte le imprese che assumono a tempo indeterminato. La deduzione fiscale, pari al 120% del costo del lavoro, può aumentare al 130% per specifiche categorie come giovani, donne e ex percettori del reddito di cittadinanza.
Secondo il governo, il Superbonus lavoro potrebbe coinvolgere circa 380 mila imprese, andando a sostituire alcuni incentivi all’occupazione scaduti a fine dicembre. Il nuovo sistema, che sarà accessibile a società di capitali, enti non commerciali, società di persone ed equiparate, imprese individuali, società ed enti non residenti e gli esercenti arti e professioni, ha alcune condizioni da rispettare per poter beneficiare della deduzione maggiorata.
Per ottenere il Superbonus, infatti, le aziende devono aver operato regolarmente nei 365 giorni precedenti l’inizio del nuovo periodo d’imposta e devono mostrare un incremento occupazionale, con più assunzioni a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente. Esclusi dalla misura sono gli imprenditori agricoli e coloro che svolgono attività commerciali occasionali, oltre a società in liquidazione o in crisi.
Secondo dati Istat, gli effetti del Superbonus lavoro sono già visibili, con un aumento degli occupati a febbraio 2024 di 142 mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato.
Il decreto Coesione e il confronto con i sindacati
Il decreto interministeriale sul Superbonus per le assunzioni è stato un tema caldo nell’incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati. Con un budget totale di 74 miliardi di euro, comprensivo di risorse europee e nazionali, il decreto Coesione punta a dare un impulso significativo alle politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.
La premier Giorgia Meloni ha presentato ai sindacati anche altre iniziative per promuovere l’occupazione, come la riduzione del cuneo fiscale e il bonus per le lavoratrici madri. Inoltre, si sta discutendo di misure di sostegno alle famiglie a basso reddito, tra cui un bonus di gennaio di 100 euro per famiglie monoreddito con reddito fino a 28 mila euro e almeno un figlio a carico. Anche i premi di produttività potrebbero subire un restyling, con un’aliquota ridotta al 10% fino a 3mila euro.
Nuovi incentivi per il lavoro
Il governo ha inoltre approvato un pacchetto di incentivi per promuovere l’occupazione giovanile e femminile. Tra questi il “bonus giovani”, che garantisce sgravi contributivi al 100% per due anni, fino a un massimo di 500 euro mensili, per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani under 35 mai assunti stabilmente. A questo, si aggiunge il “bonus donne“, che offre esoneri contributivi simili per le donne assunte a tempo indeterminato, con un tetto di 650 euro mensili, con condizioni favorevoli per le lavoratrici del Mezzogiorno.
Infine, un’altra misura mira a incentivare il lavoro autonomo e le libere professioni nei settori strategici per lo sviluppo tecnologico e la transizione ecologica, con l’esonero del 100% dei contributi previdenziali per tre anni, fino a 800 euro mensili.
Il pacchetto di incentivi e sgravi per le assunzioni, insieme al superbonus al 120%, rappresenta un’importante iniziativa del governo per stimolare l’occupazione e sostenere le imprese. Si attende ora l’attuazione pratica delle misure e il suo impatto sul mercato del lavoro nel corso del 2024.