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Trovare lavoro a 50 anni

Trovare lavoro a 50 anni: mercato in crescita, ma le donne sono penalizzate

Il mercato del lavoro italiano sta attraversando una fase di grande trasformazione. Il numero di occupati e di neoassunti cinquantenni è in costante aumento, ma numerose posizioni restano ancora scoperte. Per molte persone, nello specifico donne, trovare lavoro a 50 anni è un percorso pieno di ostacoli.

Trovare lavoro a 50 anni: il gap tra uomini e donne

Il panorama occupazionale italiano sta vivendo un periodo di grande trasformazione, in cui convivono paradossi evidenti e un grosso sbilanciamento tra lavoratori uomini e lavoratrici donne. Secondo l’Osservatorio Excelsior-Unioncamere, a febbraio 2024 risultavano circa 200.000 posizioni lavorative vacanti, eppure la precarietà rimane un problema piuttosto diffuso, soprattutto per le donne.

Alcuni studi accademici, infatti, evidenziano come il mercato del lavoro abbia assistito a un aumento della sottoccupazione più che della piena occupazione. Il lavoro instabile e frammentato riguarda in particolare i giovani, gli stranieri e le donne, con un impatto significativo soprattutto nel Sud Italia.

Per molte persone over 50, rientrare nel mercato del lavoro diventa una necessità più che una scelta, ma gli ostacoli sono numerosi, soprattutto per le donne. Secondo i dati INPS, il tasso di occupazione femminile in Italia resta tra i più bassi d’Europa e il divario di reddito pensionistico tra uomini e donne si aggira attorno al 35%. Inoltre, solo il 38% delle donne è iscritto a forme di previdenza complementare ed è in crescita il numero di coloro che rinunciano al lavoro per motivi familiari, con un aumento del 34,7% tra il 2018 e il 2023.

Strategie per restare competitivi sul mercato

Trovare lavoro a 50 anni richiede sicuramente un approccio proattivo. Secondo gli esperti, l’aggiornamento professionale risulta essere un elemento fondamentale per garantire la longevità lavorativa. Il progresso tecnologico impone, infatti, un costante adattamento e le aziende ricercano sempre più professionisti con competenze digitali avanzate.

Il networking è un altro fattore determinante per la ricerca di nuove opportunità professionali. Creare connessioni al di fuori della cerchia abituale consente di accedere a informazioni e possibilità di impiego spesso non pubblicizzate attraverso i canali tradizionali. La flessibilità è altrettanto essenziale per affrontare il cambiamento. Considerare nuove opportunità contrattuali, ruoli differenti o settori inesplorati riduce i periodi di inattività e favorisce un reinserimento più rapido nel mondo del lavoro.

Parallelamente, la revisione del proprio curriculum assume un ruolo strategico. Un CV efficace deve valorizzare le competenze acquisite, comprese quelle trasversali maturate in contesti anche non lavorativi. Anche l’ottimizzazione del profilo LinkedIn, con descrizioni e parole chiave pertinenti, può aumentare significativamente le possibilità di essere notati dai recruiter. Infine, è opportuno considerare di affidarsi a un’agenzia per il lavoro e prestare attenzione ai bandi e alle iniziative specifiche del territorio.

Il ruolo delle istituzioni e delle aziende

Se da un lato la responsabilità individuale è centrale nella ricerca di una nuova occupazione, dall’altro le istituzioni e le imprese devono contribuire alla creazione di un mercato più inclusivo. Secondo recenti studi demografici, diventa sempre più urgente sviluppare nuove forme contrattuali che possano rendere sostenibile l’impiego tra i 50 e i 60 anni. L’invecchiamento della popolazione lavorativa e l’aumento dell’aspettativa di vita richiedono politiche adeguate per garantire una partecipazione attiva al mercato del lavoro anche in età avanzata.

Le aziende possono adottare strategie di age management, valorizzando l’esperienza e le competenze dei lavoratori over 50 attraverso formazione continua, programmi di mentorship e soluzioni di flessibilità oraria. Al contempo, le politiche pubbliche dovrebbero incentivare la partecipazione lavorativa degli over 50 mediante agevolazioni fiscali e contributive, nonché misure di sostegno alla riqualificazione professionale.

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