Il 6° rapporto Censis-Eudaimon ha evidenziato un crescente interesse per gli strumenti di welfare aziendale tesi a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e, nello specifico, di conciliare al meglio il rapporto tra vita privata e professionale
Welfare aziendale, cresce la domanda tra i giovani
In un contesto caratterizzato dall’aumento dei prezzi e del costo della vita, la richiesta di strumenti di welfare aziendale è sempre più sentita tra i lavoratori. A evidenziarlo è stato il 6° rapporto Censis-Eudaimon che ha dimostrato come gli strumenti di welfare maggiormente richiesti siano rivolti, da un lato, a migliorare le condizioni economiche dei dipendenti e, dall’altro, a migliorare la qualità della vita delle persone e il rapporto tra vita privata e professionale.
Nello specifico, il 79,4% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe un supporto personalizzato, realizzato su misura per le proprie esigenze. Il 79,2% chiede migliori e maggiori opportunità per conciliare vita famigliare e lavoro. Il 79,1% integrazioni di reddito per le crescenti spese alimentari. Il 78% maggiore supporto per risolvere i problemi burocratici nel rapporto con la pubblica amministrazione. Ed infine, il 68,1% desidera una consulenza per supporto psicologico.
Rispetto a questi dispositivi, la richiesta risulta più elevata tra i giovani, in particolare per migliorare il rapporto vita professionale e lavorativa (43%), rispetto agli adulti (35,8%) e gli anziani (35%).
Tuttavia, il rapporto ha evidenziato anche la necessità di informare meglio i lavoratori rispetto all’esistenza del welfare. Dal sondaggio, infatti, è emerso che soltanto il 19,8% dei lavoratori conosce in modo approfondito gli strumenti messi a disposizione dal welfare. Il 45% ha dichiarato di conoscerli a grandi linee, mentre il 35,1% ha ammesso di non averne la minima conoscenza.
Uno strumento per trattenere i talenti in azienda
Il welfare aziendale è sicuramente uno strumento molto utile per le imprese per trattenere gli assunti e attrarre nuovi talenti in azienda.
L’indagine di Censis-Eudaimon ha analizzato anche l’andamento del mercato del lavoro, caratterizzato negli ultimi anni da una mobilità sempre più frequente ed elevata. Nei primi nove mesi del 2022 ogni giorno in media 8.500 italiani si sono dimessi dal proprio posto di lavoro per cercare un’occupazione migliore.
Per la fascia di lavoratori più giovani questa esigenza si traduce nella necessità di uscire da uno stato di precarietà sempre più evidente. Il 21,3% dei lavoratori italiani, infatti, è occupato con forme contrattuali non standard (tempo determinato, part-time, collaborazioni, etc.). In particolare, questa percentuale riguarda i giovani e ancor di più le donne.
A questo si aggiunge, che a fronte dei cambiamenti demografici che stanno avvenendo nel nostro Paese, il mercato del lavoro accoglie sempre meno giovani. Nel decennio 2012-2022, gli occupati di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti del 7,6%, mentre quelli tra i 35 e i 49 anni del 14,8%. Viceversa, sono aumentati i lavoratori più anziani.
“Il welfare aziendale è un insieme composito di dispositivi d’integrazione al reddito e ai consumi e di soluzioni di welfare propriamente detto: previdenza, salute, scuola, cura della persona, cultura” ha sottolineato Alberto Perfumo, fondatore e amministratore delegato di Eudaimon. “È fatto di due dimensioni, che nel tempo hanno avuto ruoli e importanze diverse. L’evoluzione del settore, complici gli ultimi interventi normativi, ha messo in evidenza la componente economica, per cui spesso è diventato una somma, agevolata dal punto di vista fiscale e contributivo, messa di fianco alla retribuzione”.